Ogni giorno abbiamo la possibilità di incidere sulla vita degli altri; sta a noi decidere in che modo: agire d’impulso o fermarci a riflettere, offrendo a noi stessi e a chi incontriamo sul nostro cammino la possibilità di tirare fuori la parte migliore.
Una storia che parla di quotidianità, di piccoli gesti, di come i rapporti di forza possano cambiare all’improvviso.
Un piccolo capolavoro in cui la poetica delicata e, allo stesso tempo, forte di Jorge Luján, si fonde con il tratto peculiare e incisivo di Chiara Carrer.
Cominciare questo affascinante viaggio di Edizioni Primavera con “Stefano e lo scarafaggio” ci ha dato la possibilità di immergerci completamente nel lavoro editoriale. A partire dalla scelta di un’opera così particolare, frutto di una precisa impronta che intendiamo dare alla nostra prima collana che tratterà, tra gli altri, i temi del rispetto, dell’uguaglianza, della non violenza.
La traduzione di un testo così semplice, immediato ma altrettanto profondo e dalle mille sfaccettature, è stata una grandissima responsabilità. Lo spagnolo è musicale, segue a perfezione il ritmo della storia. Ascoltare la narrazione dalla voce di Jorge, con un tono che si fa ora più incalzante, ora più tranquillo, ti fa sentire esattamente in quel giardino, proprio quel pomeriggio… a scegliere, con Stefano, di stenderti sull’erba, curioso e fiducioso verso la vita dell’altro. Come rendere perfetta e immediata questa poesia? Ecco la sfida più grande: far sì che non si perda neanche un pezzettino di questa “pequeña”, meravigliosa storia.
Vi chiederete cosa può avere di poetico uno scarafaggio… sfogliate le pagine di questo libro: è tutto lì!