Saber Hosseini è un maestro afghano di una sperduta località chiamata Bamyan. I bambini che vivono nelle aree più remote del Paese non hanno la possibilità di andare a scuola né di accedere alla cultura, all’istruzione o a una biblioteca.
Non ho la minima idea di cosa si possa fare nei fine settimana in Afghanistan, ma il maestro ha risolto l’enigma in un modo davvero ammirevole. Parte con la sua bici e raggiunge Bamyan e i sui piccoli abitanti. Consegna a domicilio il più grande presidio di civiltà mobile: il libro. Forse nemmeno il buon Saber comprende bene il carico che faticosamente si trascina sulle due ruote. Questo strano essere, metà libraio metà ciclista, lascia storie e racconti in prestito. All’incontro successivo i bambini possono restituire i libri già letti e prenderne in prestito degli altri.
La ‘biblioteca ciclabile’ è nata con 200 titoli, acquistati con 200 dollari dallo stesso Saber Hosseini.
La produzione di libri in Afghanistan è molto limitata dunque quelli distribuiti dal maestro di solito sono importati dall’Iran. Immaginate importare un libro attraverso uno dei confini più pericolosi del mondo, e voi vi lamentate della spedizione di Amazon. Si tratta soprattutto di versioni semplificate delle opere di Victor Hugo, Jack London, Saint-Exupery e di poesie e racconti di scrittori iraniani. Non proprio le ultime novità, ma lo sappiamo il tempo ingiallisce le pagine non le storie.
Il maestro ha scelto la bicicletta come mezzo per la sua grande impresa culturale. Ha sostituito la violenza con la cultura, il kalashnikov con i libri. Un grande scalatore il maestro afgano che non mollerebbe nemmeno difronte all’Alpe d’Huez al Tour de France.
Lo voglio immaginare così, un supereroe in bici. Esce fiero da una nuvola di polvere, frena e combatte povertà, bombe e filo spinato. Un eroe che in cambio di niente insegna ai bambini l’esercizio più utile dei sempre, girare la pagina di un libro.
Good luck, Saber.