Quando ho iniziato l’attività di libraia per ragazzi, alla metà degli anni Ottanta del secolo scorso, ho passato in rassegna la produzione internazionale dei libri per ragazzi e ho constatato quanto poco rappresentata fosse la cultura greca. Per anni la mitologia e l’epica sono state relegate nelle pagine di libri grossolani, dozzinali, pessimamente illustrati. All’inizio del nuovo millennio, collaborando con un editore per l’avvio di una collana che avevamo titolato “Sirene”, proposi una raccolta di storie che rivisitassero figure femminili come Alcmena, Alcesti, Antigone, Arianna, Atalanta, Cassandra, Circe, Clitemnestra, Ecuba, Elena, Elettra, Fedra, Ifigenia, Lisistrata, Medea, Nausicaa, Penelope, Prassagora. A richiamarle in vita, la straordinaria penna di Beatrice Masini, aggiungendo una immaginaria Zenaide, che giù al porto impastava il pane, come si impastano le storie. La collana non incontrò il favore del grande pubblico, conquistò solo quel genere di lettore non troppo conformista che segue sue proprie piste.
Ora è cambiato il vento. I libri per ragazzi che portano in Grecia sono tanti e ben fatti ed è ritornato in libreria anche “Corale greca”, il nostro lavoro di allora, nel frattempo venduto all’estero. Invecchiando dedico più tempo alla Grecia. Prendo il thè in compagnia di Pausania, leggo pagine di Pindaro, che piaceva a Marguerite Yourcenar, rivivo i miti quando una pittura me li rammenta e gioisco a leggere le storie di Gerald Durrell ambientate nelle isole dell’Egeo. In gioventù avevo abitato a Paros qualche mese, in compagnia dei ciuchi e dei pochi libri che giungevano alla rivendita dei giornali. La Grecia politica era quella dei colonnelli, poi della democrazia e dell’Europa unita. Nel trionfo dell’ideale europeo si sono tenuti ad Atene i Giochi Olimpici nel 2004 e per l’occasione, aiutata da Federica Iacobelli, ho scritto un libro per ragazzi dal titolo “Correre, saltare, lanciare e leggere. I giochi olimpici da Olimpia ad Atene”, illustrato da Alessandro Sanna. Di lì a pochi anni è esplosa la crisi. Sono stati rivelati i falsi di bilancio pubblico e il paese rischiava la bancarotta. Nell’estate 2018 la stampa ha annunciato che il paese è uscito dal terzo e ultimo piano di salvataggio internazionale. Negli stessi giorni ero in partenza per la Grecia, destinazione Atene, congresso IBBY (International Board on Books for Young People). Prima di Atene ho soggiornato per qualche giorno sull’isola di Serifos. Là ho letto “La mente colorata” di Pietro Citati, riletto “Cassandra” di Christa Wolf, che avevo scoperto trent’anni prima senza capirla tanto, e ho concepito questo libro. Durante gli anni della crisi, in casa si ragionava sul fatto che noi tutti, cittadini d’Europa, avremmo dovuto essere grati, e pronti a donare ai greci un euro per ogni Platone o Aristotele, Sofocle, Euripide, Eschilo, Aristofane, ospitati nelle nostre biblioteche. Ho portato questa idea con me, ad Atene, e sulla terrazza dell’albergo con vista sul Partenone, visitato in gioventù di notte grazie ad una rocambolesca avventura in compagnia di un amico americano, mi sono detta che era venuto il momento. Questa è l’idea: dalle librerie per ragazzi italiane, raccolte insieme nell’associazione Alir, può partire una campagna per raccogliere fondi (due euro, come il valore della moneta greca che raffigura Europa) all’acquisto di una storia di Ulisse, di Esopo, di una raccolta di miti ma anche di un romanzo di Alki Zei. Cosa faremo con gli euro raccolti? Li destineremo alla costruzione di una biblioteca internazionale per ragazzi ad Atene, dove ogni anno ci recheremo per sviluppare un programma culturale. Tutti insieme, da europei. Sulla terrazza del centro culturale della Fondazione Stavros Niarchos, al tramonto, prima del party per l’attribuzione del premio H.C. Andersen, ho cominciato a parlarne. Brindisi, abbracci, sguardi di intesa. Se dopo le macerie della seconda guerra mondiale Yella Lepmann, faro, guida, per tanti che si occupano di libri per ragazzi, a Monaco aveva ricominciato, fondando una biblioteca per ragazzi oltre che un’associazione, lo faremo anche noi, per un’Europa più unita, colta e solidale.
Quando ho iniziato l’attività di libraia per ragazzi, alla metà degli anni Ottanta del secolo scorso, ho passato in rassegna la produzione internazionale dei libri per ragazzi e ho constatato quanto poco rappresentata fosse la cultura greca. Per anni la mitologia e l’epica sono state relegate nelle pagine di libri grossolani, dozzinali, pessimamente illustrati. All’inizio del nuovo millennio, collaborando con un editore per l’avvio di una collana che avevamo titolato “Sirene”, proposi una raccolta di storie che rivisitassero figure femminili come Alcmena, Alcesti, Antigone, Arianna, Atalanta, Cassandra, Circe, Clitemnestra, Ecuba, Elena, Elettra, Fedra, Ifigenia, Lisistrata, Medea, Nausicaa, Penelope, Prassagora. A richiamarle in vita, la straordinaria penna di Beatrice Masini, aggiungendo una immaginaria Zenaide, che giù al porto impastava il pane, come si impastano le storie. La collana non incontrò il favore del grande pubblico, conquistò solo quel genere di lettore non troppo conformista che segue sue proprie piste.
Ora è cambiato il vento. I libri per ragazzi che portano in Grecia sono tanti e ben fatti ed è ritornato in libreria anche “Corale greca”, il nostro lavoro di allora, nel frattempo venduto all’estero. Invecchiando dedico più tempo alla Grecia. Prendo il thè in compagnia di Pausania, leggo pagine di Pindaro, che piaceva a Marguerite Yourcenar, rivivo i miti quando una pittura me li rammenta e gioisco a leggere le storie di Gerald Durrell ambientate nelle isole dell’Egeo. In gioventù avevo abitato a Paros qualche mese, in compagnia dei ciuchi e dei pochi libri che giungevano alla rivendita dei giornali. La Grecia politica era quella dei colonnelli, poi della democrazia e dell’Europa unita. Nel trionfo dell’ideale europeo si sono tenuti ad Atene i Giochi Olimpici nel 2004 e per l’occasione, aiutata da Federica Iacobelli, ho scritto un libro per ragazzi dal titolo “Correre, saltare, lanciare e leggere. I giochi olimpici da Olimpia ad Atene”, illustrato da Alessandro Sanna. Di lì a pochi anni è esplosa la crisi. Sono stati rivelati i falsi di bilancio pubblico e il paese rischiava la bancarotta. Nell’estate 2018 la stampa ha annunciato che il paese è uscito dal terzo e ultimo piano di salvataggio internazionale. Negli stessi giorni ero in partenza per la Grecia, destinazione Atene, congresso IBBY (International Board on Books for Young People). Prima di Atene ho soggiornato per qualche giorno sull’isola di Serifos. Là ho letto “La mente colorata” di Pietro Citati, riletto “Cassandra” di Christa Wolf, che avevo scoperto trent’anni prima senza capirla tanto, e ho concepito questo libro. Durante gli anni della crisi, in casa si ragionava sul fatto che noi tutti, cittadini d’Europa, avremmo dovuto essere grati, e pronti a donare ai greci un euro per ogni Platone o Aristotele, Sofocle, Euripide, Eschilo, Aristofane, ospitati nelle nostre biblioteche. Ho portato questa idea con me, ad Atene, e sulla terrazza dell’albergo con vista sul Partenone, visitato in gioventù di notte grazie ad una rocambolesca avventura in compagnia di un amico americano, mi sono detta che era venuto il momento. Questa è l’idea: dalle librerie per ragazzi italiane, raccolte insieme nell’associazione Alir, può partire una campagna per raccogliere fondi (due euro, come il valore della moneta greca che raffigura Europa) all’acquisto di una storia di Ulisse, di Esopo, di una raccolta di miti ma anche di un romanzo di Alki Zei. Cosa faremo con gli euro raccolti? Li destineremo alla costruzione di una biblioteca internazionale per ragazzi ad Atene, dove ogni anno ci recheremo per sviluppare un programma culturale. Tutti insieme, da europei. Sulla terrazza del centro culturale della Fondazione Stavros Niarchos, al tramonto, prima del party per l’attribuzione del premio H.C. Andersen, ho cominciato a parlarne. Brindisi, abbracci, sguardi di intesa. Se dopo le macerie della seconda guerra mondiale Yella Lepmann, faro, guida, per tanti che si occupano di libri per ragazzi, a Monaco aveva ricominciato, fondando una biblioteca per ragazzi oltre che un’associazione, lo faremo anche noi, per un’Europa più unita, colta e solidale.